ADR è l’Accordo Europeo che regolamenta i trasporti di merci e rifiuti pericolosi su strada pubblica. Nel caso specifico dei rifiuti, tale accordo stabilisce se un rifiuto può presentare un pericolo nella fase di trasporto dal luogo di produzione/detenzione all’impianto di destino. Per garantire la sicurezza nelle strade, l’ADR definisce dunque quali imballaggi e quali veicoli possono essere utilizzati per il trasporto, come devono essere segnalati i colli e le unità di trasporto e come dichiarare correttamente la pericolosità del rifiuto a livello documentale.

Un rifiuto pericoloso è sempre soggetto ad ADR?

Non sempre. La classificazione di un rifiuto ai fini del Testo Unico Ambientale (D.Lgs n.152/2006) ha lo scopo di individuare un Codice CER e le eventuali Caratteristiche di Pericolo HP che permettono di gestire correttamente l’intero ciclo di vita del rifiuto stesso. L’ADR, invece, gestisce la sola fase di trasporto su strada pubblica. Un rifiuto è dunque soggetto ad ADR se è in grado di provocare dei danni alla salute, ai beni e all’ambiente a seguito di un incidente e dunque mediante un’azione unica e di breve durata.


Ad esempio, un rifiuto infiammabile (HP3) è sicuramente soggetto ad ADR. Un rifiuto sensibilizzante, mutageno o reprotossico (HP13, HP11, HP10) invece non lo è. In questo caso infatti, i pericoli per la salute si riferiscono ad una esposizione prolungata e questa condizione non può verificarsi a seguito di un incidente. Altre caratteristiche di pericolo come HP6 (tossico), HP8 (corrosivo) o HP14 (ecotossico) vanno invece valutate caso per caso perché possono prevedere una gestione ADR del rifiuto.

Cosa devo fare se produco un rifiuto soggetto ad ADR?

Dopo aver classificato il rifiuto ai sensi dell’ADR (Classe di Pericolo, Numero ONU e gruppo di Imballaggio) occorre:

– Scegliere l’imballaggio idoneo o valutare l’idoneità di una cisterna
– Munirsi delle prescritte etichette di pericolo
– Riportare le specifiche diciture ADR all’interno del Formulario
– Stabilire se la spedizione può essere effettuata in esenzione
– Formare il personale coinvolto nella preparazione delle spedizioni
– Fornire al personale specifiche istruzioni operative
– Valutare se i quantitativi di rifiuti spediti prevedono la Nomina del Consulente ADR

Se la classificazione evidenzia che il rifiuto è soggetto ad ADR e dall’analisi dei quantitativi spediti emerge che l’azienda ricade nell’obbligo di nomina del Consulente per la Sicurezza dei Trasporti, allora l’azienda dovrà immediatamente attivarsi per nominare questa figura.